La storia

Raccontare la storia della Sci Alpinistica del Monte Canin, significa ricapitolare la storia di 3 generazioni, non è facile avere memoria in grado di far rivivere i momenti esaltanti di questa mitica manifestazione, che oltre ad essere un appuntamento sportivo per gli agonisti ed amatori della montagna è un momento di sagra della vallata “Dal cjanal” per il rientro dei montanari trasformatisi in cittadini. Ad ogni edizione è una festa nella festa.

Ritornando alle origini, la Sci Alpinistica del Canin, ha voluto la sua 1° edizione per dimenticare le atrocità della guerra e dare un risveglio sportivo a quelle zone che sono state sempre culla dello sci anche per necessità di vita.

Il Canin è una delle montagne in cui si è iniziato già dagli Anni 20/30 a praticare in forma artigianale lo sci di discesa e si registra la prima libera. Era giusto che anche i fondisti avessero tentato l’approccio ancora più suggestivo di percorrere in quota questa bellissima montagna ed avventurarsi a raspa nelle ripide discese: corre l’Anno 1947, Domenica 11 Maggio, 11 terne partecipano e vince lo Sci Cai Monte Lussari, appena costituito, con Tassotti, Orrù e Buzzi Silvio. Neve in quota con la parte bassa da percorrere con gli sci in spalla: si notano attrezzature sommarie ed i pantaloni alla zuava.

Al tempo era uso dividere le Squadre Militari da quelle Civili, con apposite classifiche, grande risalto aveva queste competizioni sulla gazzetta dello Sport, forse per la presenza di qualche rinomato triestino, visto che si disputava la Coppa Trieste, il campanone di San Giusto ed il trofeo Molaro. Le prime edizioni si svolgevano in terne per passare poi in coppia.

La gara sulla distanza di circa km 20  parte da quota 1162 slm del rifugio Divisione Julia, sale il Monte Poviz, raggiunge sella Leupa 2108 slm e Sella Prevala 2067 slm, il rifugio Gilberti, sale a Sella Bilapec e Sella Ursic 2315 slm , per andare al Forato 2390 slm e quindi la lunga discesa ai 1162 dell’arrivo del rifugio Divisione Julia.

Dall’Anno 2006, per onorare il Senza Confini, la gara ha sconfinato in Slovenia rendendo più appetibile l’uso della attrezzatura dello Sci Alpinismo classico, le particolari condizioni negative metereologiche che hanno influenzato quella edizione hanno favorito lo sviluppo dell’utilizzo del materiale classico, portando al declino il libero che viene ormai utilizzato solamente da grandi esperti e dai tradizionalisti.

Nomi di spicco hanno onorato questa manifestazione, la più celebre delle Alpi Orientali e forse 2° o 3° in Italia per numero di edizioni. Nell’albo d’Oro possiamo notare il Campione Olimpico di Grenoble 1968 Franco Nones, i Campioni Olimpici di varie edizioni come Manuela Di Centa, Vegar Ulvang, Gabriella Paruzzi, Giorgio Di Centa con 10 presenze, ed altri affermati Olimpici senza trascurare le 40 presenze di Buzzi Ferruccio ( il più anziano senatore della marcialonga di Fiemme e Fassa) e le 32 di Gervasio Puntel 2° al Campionato Italiano 2009 e vincitore nel lontano 1967 e 1968 con Di Centa Gaetano ed Armando.

Questa in sintesi è la storia della Sci Alpinistica del Canin, e a chi è amante dello sci o semplicemente della montagna consiglio di andare a vederla perchè merita per il suo fascino. Per tutti voi rimarrà una giornata unica e indimenticabile.